Il fenomeno delle estetiste e dei parrucchieri non autorizzati è molto sentito in tutta Italia, con particolare intensità al Centro e al Sud.
Il problema del settore dilaga su diversi aspetti, dall’esercizio stesso dell’attività fino alla formazione. Indagare le ragioni di questa tendenza non è semplice, ma è doveroso soffermarcisi. Negli ultimi anni la Guardia di Finanza e gli organi di controllo stanno lavorando instancabilmente per monitorare l’andamento e per contrastare le azioni illegali e fraudolente. Il giro di vite è necessario per ridare respiro all’intero settore, offrire servizi di qualità nel rispetto delle leggi e delle norme igieniche, per un mercato finalmente pulito, corretto e trasparente.
Formazione non autorizzata per estetiste: cosa sta succedendo?
In Puglia, come in molte altre regioni d’Italia, si assiste a un aumento della richiesta dei corsi di formazione per parrucchieri ed estetiste. Cresce la domanda e di conseguenza cresce l’offerta. Cresce anche il numero delle persone che lavorano senza autorizzazione e che non possono offrire garanzie per operare, in quanto l’attività professionale dev’ essere svolta sempre nel rispetto dei regolamenti previsti.
L’aumento della richiesta di corsi di formazione ha coinciso con un ulteriore problema che il settore deve affrontare, per assicurare ai futuri professionisti un degno trattamento, un insegnamento di qualità e che offra sbocchi sicuri. I corsi di formazione non autorizzati aumentano. Da una parte quei corsi di qualche giorno che promettono attestati e competenze impossibili da acquisire in così breve tempo, dall’altra corsi che sembrano possedere gli stessi requisiti di quelli regolarmente riconosciuti, ma che si distinguono per alcune criticità da non sottovalutare mai.
Chi sceglie un corso di formazione deve sempre informarsi sulle garanzie offerte. In particolar modo il rilascio delle certificazioni e delle qualifiche previste per l’esercizio della professione.
I rischi dell’attività non autorizzata di estetista o parrucchiere
Gli organi di controllo stanno portando avanti un’azione di controllo, con sanzioni altissime per coloro che svolgono l’attività senza le dovute tutele e il rispetto delle norme vigenti.
Le multe sono salatissime e in alcuni casi è prevista addirittura la reclusione.
I controlli sono diventati indispensabili per fermare una deriva che purtroppo cresce, toccando picchi di un operatore non autorizzato su tre in alcune zone d’Italia.
La diffusione dei social network ha contribuito a rendere sempre più dilagante la presenza di operatori non professionisti, che tramite la rete creano la propria clientela, non offendo il minimo rispetto di garanzie, con segnalazioni che sottolineano pratiche mal eseguite, utilizzo di prodotto di scarsa qualità e mancanza di sterilizzazione degli strumenti.
Ricordiamo che l’esercizio di lavoro non autorizzato viene trattato dal Codice Penale, che dichiara che “chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da euro 103 a 516.
Gli illeciti amministrativi di chi lavora senza seguire i protocolli di sterilizzazione, igienizzazione costituiscono reato e ci si stupisce che sia ancora necessario ribadirlo.
La formazione non autorizzata
Un’altra piaga che sta rovinando il settore è quella della formazione non autorizzata. Corsi per parrucchieri ed estetiste, brevi e improvvisati, oppure corsi di formazione che sembrano avere gli stessi requisiti di quelli riconosciuti ma che si rivelano delle truffe architettate ad arte.
Ormai da anni si assiste a questi casi, connotati da falsificazioni di ogni sorta, dai registri delle presenze contraffatti passando per la sottoscrizione di contratti senza alcuna validità legale, dai quali non si ottiene alcun certificato per lo svolgimento dell’attività in futuro.
Le inchieste di Carabinieri e Guardia di Finanza stanno setacciando l’ambiente dell’estetica legato alla formazione, e alcune realtà colpevoli di aver erogato formazione non autorizzata sono andate incontro a conseguenze rilevanti: falso ideologico di privato in atto pubblico e truffa aggravata. Queste sono le conseguenze per coloro che tentano di eludere i controlli e le normative di settore.
Ma non sono meno gravi le conseguenze che di riflesso si riversano sugli sprovveduti studenti, che nella speranza di ottenere sbocchi lavorativi all’ interno di un mondo a cui aspirano ottengono soltanto una manciata di fumo, la delusione di aver preso una colossale fregatura.
A tutto questo si somma il rischio di svilire e affossare un’intera categoria, giocando senza regole e rovinando una professionalità che nel corso dei decenni si va via via sempre più definendo e valorizzando.
Ci auguriamo che la consapevolezza sull’ importanza del rispetto dei regolamenti in tutti i comparti del settore estetico cresca sempre di più, insieme alla possibilità per tutti di svolgere il proprio lavoro con grandi soddisfazioni. Diffidate dalle informazioni poco chiare e dalle situazioni che non garantiscono riscontri ufficiali per i servizi offerti.
L’estetica, la cura di sé e il benessere merita di essere rispettati, in tutti i suoi aspetti.